V1 – G9
Colazione, ovviamente. Passo un po’ di tempo a riporto il disegno al CAD. Nel frattempo ho ricevuto il blocco preparatomi da Dalia, con cui interagisco telematicamente come se fosse la Siri della situazione.
Torno al sito di costruzione, e passo svariate ore a prendere misure del contesto. Con grande lentezza inizio a sintetizzare una mappa che mi pare affidabile. Il sito ormai è più pulito, visto che sono stati asportati cespugli, liane e anche alcuni degli alberi più alti. Gli altri alberi abbiamo deciso di lasciarli, per il momento. Nel tardo pomeriggio incontro il chief of the park che mi invita a bere una birra al Twiga. Nella reception del Twiga si trovano alcuni divani, un bar e un grosso televisore al plasma, e rappresenta un punto di incontro per tutti i membri dell’amministratore Tanapa. Non vorrei essere cinico, ma di turisti non ne vedo.
Dopo la birra, torno al centre per la cena con i trentini. Questa sera Mama Miranda e lo staff ha organizzato un barbecue party con i tavoli allestiti fuori dall’ostello. È un’occasione per far festa, tanto per noi quanto per le zanzare. Molti hip hip urrà da parte dei ragazzi che non possono non aver apprezzato la gita in Tanzania. Silvia ha un po’ lo spirito da animatrice, constato con simpatia.
Ho sentito dire un hakuna matata, non pronunciato da un facocero. “Vuoi una soda?”, chiedo. “Hakuna matata”, come dire no, tranqui. Poteva essere più interessante. Intanto, si articola un trenino africano attorno al fuoco acceso, con trentini inclusi. Io osservo ma non mi immischio. Hakuna matata.