V1 – G14
Suona la sveglia alle 4:40, e la notizia è che io la sento. Finisco di chiudere le mie cose, poi mi guardo attorno, mi riguardo attorno ed esco dalla stanza. Di fornte all’ufficio trovo il povero Samson che mi aspetta con il pickup Mazingira, per portarmi ad Iringa. In strada c’è già parecchia gente, chi a piedi e chi in bicicletta. Le luci dei fanalini appaiono fioche tra la polvere incredibile che solleviamo, ma non sembra una buona ragione per rallentare.
Ad Iringa, faccio il biglietto e salgo a bordo di un bus che avevo immaginato molto meno confortevole. Invece viaggio molto bene, ripercorrendo a ritroso la strada fatta dieci giorni fa. Mezzo addormentato, mi ricordo che sto attraversando il parco di Mikuni, ed alzo la testa giusto in tempo per vedere alcune zebre. Chiamo il numero che mi ha dato Philipo, per contattare un tassista di sua fiducia, tale Abass. Visto che il controllore mi ha detto che saremmo arrivati a Dar alle 11:30, riferisco quell’orario. A Dar es Salam, invece, ci fermiamo letteralmente lungo Morogoro Road, principale strada multicorsia della città. Impiegheremo circa 2 ore per percorrere non più di 500 metri. Arrivo effettivo, 13:20. Trovo Abass, quindi vado al CEFA e mi riposo in camera. Ho appuntamento con lo stesso tassista domani alle 12 per andare in aeroporto. Esco verso le 19:30 per andare a mangiare al bar in cui ero già stato a pranzo con Philipo e Samson al mio primo passaggio qui. Curiosamente, non riesco ad ordinare in inglese con nessuna delle cameriere, né con la cuoca, né con il cuoco. Anzi mi accorgo che le cameriere mi evitano di proposito per evitare l’imbarazzo di una conversazione a gesti. Alla fine riesco a farmi portare una Kilimangiaro e delle chipsi, credo ripassate in padella insieme ad un uovo. Non ho molto altro da aggiungere.