V3-G4/5/6 Metal decking shit
G4_ Niente, perché è domenica anche qui sebbene io abbia perso il senso del tempo a causa degli spostamenti. In mattinata comunque chiamo Dudu che mi dice: arrivo. Arrivo vuol dire tra 4 o 5 ore perché lui è a Morogoro o giù di lì. Integro la lista dei materiali con quanto discusso ieri con Pima. Nell’attesa andiamo a fare un giro nei dintorni con i Rovero e Silvia. Visitiamo l’Udzungwa Falls Lodge, un resort letteralmente incastonato nella foresta. Siamo in bilico tra il disagio di vedere tanto cemento gettato praticamente nel parco e la sorpresa di vedere una bella piscina che ci tenta malgrado l’acqua un po’ verdastra. Cediamo alla tentazione per avere ristoro dal caldo degli ultimi giorni, guardando branchi di kolobo saltare sugli alberi circostanti.
Quando torno trovo Dudu che mi aspetta. Anche se non mi pare affatto turbato, mi scuso di non essermi fatto trovare in ufficio. Constato che tutti gli ingegneri con cui mi sono relazionato durante il progetto del VIC sono molto giovani. Mi domando se la cosa sia dovuta alla maggiore diffusione dell’istruzione degli ultimi anni. Ci presentiamo e passiamo in rassegna le problematiche che pure gli avevo già ripetutamente sottoposto via email. Gli chiedo di modificare le dimensioni di alcune travi e maggiori spiegazioni sulla lamiera grecata che intendo utilizzare per il supporto del solaio di copertura (metal decking sheet). Purtroppo, sembra che non si riescano a reperire gli elementi come da progetto anche se ho la sensazione che non si sia cercato poi tanto bene.
G5_ Visto che questa mattina altri vanno alla banca, decido di sfruttare il passaggio e andare anche io perché non ho liquidità e anche se le occasioni di spendere non sono certo molte, è bene avere un minimo di autonomia. Troviamo il ponte di Ruaha bloccato da un camion che non aveva tenuto in considerazione la sua altezza prima di infilarsi in quello stretto traliccio metallico. Esiste una strada alternativa attraverso le coltivazioni di canna da zucchero ma è vietato passare. Però secondo Arafat, che ci accompagna, se sei un muzungu alla fine passi lo stesso e quindi presto perplesso la mia faccia per lo scopo sedendomi davanti. In effetti funziona. Dopo la banca facciamo un giro al mercato. Siamo interessati ai tessuti locali: kanga e kitenge, ognuno con una fantasia diversa. Osservo che i venditori tendono a mostrarci quelli con l’orgogliosa dicitura politex che denota la massiccia presenza di poliestere, quando secondo la nostra sensibilità non avrebbe senso acquistare altro se non quelli 100% cotone. Quali saranno più genuinamente locali?
Passo la giornata preparando alcuni disegni, e in buona parte aspettando il feedback definitivo da Dudu per quanto riguarda la disponibilità delle lamiere strutturali. In serata, mi scrive che no, non le abbiamo.
G6_ Bisogna predisporre un’alternativa per la costruzione del solaio di copertura. Rinuncerò a parte dello spessore massivo per alleggerire il peso della soletta. Scrivo ad Andrea in Italia per consultarmi con lui sulle lamiere disponibili sul posto e sulle fasi operative della costruzione alla luce delle novità. Decidiamo che tutto sommato possiamo procedere.
Discuto con Pima su come reperire la manodopera e le macchine necessarie per la lavorazione del metallo. Si tratta di lavorazioni basiche, ma devo controllare tutte le fasi per essere certo del risultato. Il problema consiste nell’assicurarsi la precisione dei tagli e la sostanziale corrispondenza alle misure di disegno. Naturalmente, la vera sfida sarà la copertura reticolare. Preparo dei disegni utili a Pima per mostrare a grandi linee il lavoro da svolgere ai fabbri locali.
Sempre sulla base delle decisioni odierne aggiusto ulteriormente il file excel con la lista dei materiali. Questo documento è derivato del compito, ma adattato alle esigenze di questo progetto. Ho una colonna con i prezzi expected, e poi una per ogni rivenditore coi singoli prezzi per ogni voce, dove la componente è disponibile. Procediamo così a fare acquisti selettivamente per ottimizzare il risparmio ed evitare che le spese per fare il tetto superino il budget di progetto, eventualità che purtroppo rischia di concretizzarsi se abbassiamo la guardia.
Scrivo a Dudu delle modifiche e gli chiedo un’ultimo passaggio prima di poter procedere all’acquisto dei materiali che saranno tutti spediti da Dar es Salaam, possibilmente con un’unica spedizione per ottimizzare i costi e l’impatto del progetto. Lui però è senza elettricità e non può leggere le email. D’altra parte anche qui va e viene, così come l’acqua a causa di un tubo rotto non si sa bene dove. Aprono l’acqua per una ventina di minuti al giorno e ci avvertono: a quel punto riempiamo dei secchi per avere una riserva da utilizzare nel corso della giornata. Ma tanto oggi piove.